Durante questo ultimo periodo si è parlato molto del reso dei prodotti acquistati soprattutto online. Fino ad oggi, questa partica è da sempre offerta in maniera totalmente gratuita, ma stando a quanto si evince in alcune note del governo, anche in Italia, si proseguirà verso il pagamento dei resi. In un’epoca sempre in costante aggiornamento in materia di digitalizzazione, l’acquisto online è diventato alla portata di tutti, grazie alla nascita di innumerevoli piattaforme di shopping; per tale ragione di pari passo negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale il ritorno dei prodotti precedentemente acquistati. Secondo i massimi esperti, è emerso come il 17% delle persone ha restituito della merce acquistata nel 2022, per costi pari a 816 miliardi di dollari, solo in America. Ma cosa prevederà il nuovo diritto di recesso in Italia? Riguardo all’ordinamento italiano, il Codice del consumo prevede il diritto di recesso, previsto specificatamente per gli acquisti online entro 14 giorni; in questo caso, anche se il diritto di recesso è garantito dalla legge, il venditore può addebitare le spese di restituzione direttamente al cliente. Va inoltre specificato che il reso prevede comunque un rimborso, perciò si parla di reso gratuito quando il venditore si fa carico anche dei costi di spedizione per la restituzione. Per quanto riguarda invece le varie spese di spedizione quando parliamo di pagamento del reso di un prodotto, quest’ultime saranno determinate da numerosi fattori, ma a volte i costi per gli acquirenti rappresentano più importi simbolici che un completo addossamento della consegna, vi è un esempio alcuni negozi online di abbigliamento, i quali hanno indicato come costo per il reso di un capo, a 4,95 euro detratti dal rimborso per ogni restituzione, dando però la possibilità di riconsegnare la merce gratis in negozio.