Introdurre l’educazione finanziaria nelle scuole è un investimento nel futuro dei giovani e della società e fornirebbe gli strumenti giusti per prendere decisioni finanziarie più informate, ridurre le diseguaglianze, raggiungere una maggiore sicurezza economica e pianificare meglio il futuro. Lo rivela un’indagine di Udicon (Unione per la difesa dei consumatori) realizzata con l’istituto Piepoli, volta a valutare il livello di conoscenza dell’educazione finanziaria in Italia.
L’indagine
Solo 1/3 degli italiani si ritiene adeguatamente informato in ambito finanziario. Un dato allarmante che rivela una mancanza di conoscenze di base in materia e che richiede interventi mirati. La finanza è parte integrante della nostra vita quotidiana e la mancanza di conoscenza può portare a scelte finanziarie sbagliate e imprudenti, a indebitamenti e a una maggiore vulnerabilità verso le truffe finanziarie. Tuttavia, nonostante la scarsa consapevolezza, il 45% degli intervistati desidera ricevere maggiori informazioni sul tema, dimostrando un interesse latente e una volontà incoraggiante nel migliorare le proprie competenze finanziarie. Mentre la stragrande maggioranza degli intervistati (85%) è d’accordo sul fatto che tutti i cittadini dovrebbero avere conoscenze base sui prodotti e servizi bancari e finanziari, l’83% dei partecipanti ritiene che l’educazione finanziaria debba partire già in età scolastica. Dati – continua Donini – che ci dicono che il mondo sta cambiando e che la gestione delle finanze personali è essenziale per affrontare le sfide economiche quotidiane. L’educazione finanziaria in età giovanile promuove l’indipendenza economica. Se i giovani imparano come risparmiare, investire e pianificare il loro futuro finanziario saranno più propensi a essere autosufficienti e a ridurre il peso sui sistemi di assistenza sociale.
Fronte mutui e prestiti
Sul fronte mutui, visti gli aumenti dei tassi di interesse e delle rate degli ultimi mesi, l’indagine rivela che solo un terzo degli intervistati (35%) ha dichiarato di aver ricevuto proposte di rinegoziazione dalla banca in risposta a questa situazione e solo un italiano su cinque ha richiesto un finanziamento negli ultimi anni, principalmente sotto forma di prestito personale (78%). I dati sui mutui dimostrano quanto sia importante l’educazione finanziaria nel contesto di situazioni reali che hanno a che fare con i bilanci quotidiani. Con la crisi molti italiani si sono trovati ad affrontare aumenti significativi delle rate dei mutui senza avere una conoscenza sufficiente per gestire la situazione. Per questo invitiamo le Istituzioni finanziarie a impegnarsi attivamente per la diffusione di buone pratiche finanziarie, promuovendo più trasparenza e offrendo più servizi educativi per consentire alle persone di prendere decisioni finanziarie più informate.