Il diritto al risarcimento in caso di treno cancellato è un tema di grande importanza per i passeggeri che utilizzano i servizi ferroviari. Quando un treno viene cancellato, i passeggeri possono subire notevoli disagi, tra cui la perdita di appuntamenti importanti, la necessità di trovare un’altra soluzione di trasporto e il pagamento di costi aggiuntivi.
In base alla normativa europea, i passeggeri hanno diritto a un risarcimento in caso di cancellazione del treno. Il risarcimento dipende dalla durata del ritardo e dalla distanza del viaggio. In particolare, se il treno ha un ritardo di almeno 60 minuti, i passeggeri hanno diritto a un rimborso del 25% del prezzo del biglietto. Se il ritardo supera le 120 minuti, il rimborso sale al 50% del prezzo del biglietto.
Inoltre, i passeggeri hanno diritto a un rimborso completo del prezzo del biglietto se decidono di non viaggiare a causa della cancellazione del treno. In questo caso, il rimborso deve essere effettuato entro 7 giorni dalla richiesta.
È importante sottolineare che il diritto al risarcimento si applica solo se la cancellazione del treno è imputabile alla compagnia ferroviaria. Se la cancellazione è dovuta a cause di forza maggiore, come ad esempio condizioni meteorologiche avverse o scioperi, la compagnia ferroviaria non è tenuta a pagare il risarcimento.
Per richiedere il risarcimento, i passeggeri devono presentare una richiesta alla compagnia ferroviaria entro 30 giorni dalla data del viaggio. La richiesta deve contenere i dati del viaggio, il motivo della cancellazione e la richiesta di rimborso.
In conclusione, il diritto al risarcimento in caso di treno cancellato è un diritto fondamentale dei passeggeri ferroviari. È importante conoscere i propri diritti e richiedere il risarcimento in caso di cancellazione del treno