I consumatori italiani di alcol sono aumentati: la preoccupazione maggiore è per i consumatori più giovani.
Come ogni anno, l’ISTAT ha raccolto dati relativi al consumo di alcolici da parte della popolazione italiana.
Secondo tali dati, nel 2020, il 66,4% della popolazione italiana di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica (pari a 36 milioni e 56 mila persone), con una prevalenza maggiore tra i maschi (77,2%) rispetto alle femmine (56,2%)
Mentre, il 20,6% dei consumatori (11 milioni 215 mila persone) beve quotidianamente (31% tra i maschi e 10,9% tra le femmine).
Inoltre, è stata fatta anche un’indagine per classi di età, che ha rilevato probabilmente il dato più allarmante: la fascia di popolazione più a rischio per entrambi i generi è quella dei 16-17enni, pertanto circa 800.000 minorenni sono abituali consumatori di alcol e ,dunque, maggiormente esposti alle patologie e rischi ad esso correlati.
Difatti, anche il consumo fuori pasto sembrerebbe aumentare in corrispondenza dei dati sopra menzionati.
Lo scenario pandemico, nonché le forti restrizioni vissute, potrebbero aver incrementato un fenomeno che, già di suo, appariva da tempo degno di attenzione.
In particolar modo, i giovani residenti nel nord Italia e nel centro Italia appaiono i consumatori più propensi all’assunzione di bevande alcoliche.
Il consumo di alcol è un problema diffuso quasi in ogni parte del mondo; la stessa OMS, difatti, sta lavorando alla costruzione di un nuovo Global act plan sull’alcol 2022-2030.
Si auspica che, degli interventi mirati, nonché, una maggior sensibilizzazione ed informazione dei più giovani, possano arginare la crescita di questo grave fenomeno.