Finalmente dopo anni di dibattito sui cambiamenti climatici e la tutela dell’ambiente in ambito internazionale ed europeo, anche il nostro Paese ha voluto lanciare un chiaro segnale sul tema, approvando in modo definitivo la proposta di legge costituzionale per modificare l’articolo 9 e l’articolo 41 della Carta, con il fine di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi.
Anche se con un leggero ritardo l’Italia ha voluto mettere nero su bianco il proprio impegno in materia di tutela e rispetto dell’ecosistema, con la speranza che questo possa essere l’inizio di un vero e proprio cambiamento non solo a livello istituzionali ma anche nelle abitudini e scelte individuali dei cittadini.
Che l’Italia avesse in programma una rivoluzione in tema ambientale e digitale lo si era già percepito qualche anno fa, più precisamente nel 2019 con l’istituzione del Dipartimento per la trasformazione digitale affidata al Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) e poi, lo scorso anno, quando è “nato” il Ministero della transizione ecologica in sostituzione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Come cambierà quindi la Costituzione? L’articolo 9 sarà così sostituito: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, mentre l’articolo 41 “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
Ovviamente come associazione di promozione sociali da anni cerchiamo di informare e sensibilizzare i cittadini al rispetto e tutela del territorio in cui viviamo, facendoci promotori di iniziative di pulizia dei litorali, così come dei fondali, delle montagne e dei parchi pubblici, ma non solo, cerchiamo di diffondere questa cultura ai bambini già a partire dalle scuole elementari, perché se è vero che gli sforzi che faremo oggi serviranno per le generazioni future, è pur vero che proprio loro devono essere protagonisti di questo cambiamento.
Non dobbiamo inoltre dimenticare quali sono gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, su quello dobbiamo basare le nostre scelte, i 17 punti individuati dalle Nazioni Unite devono essere il centro propulsore delle nostre azioni, si può fare molto partendo veramente da piccoli gesti quotidiani che possono avere un effetto anche sulle azioni di chi ci sta accanto, generando un effetto moltiplicatore che potrebbe portare ad un concreto cambio di mentalità.
Denis Nesci