La qualità dei servizi rimane la principale motivazione nella scelta di una vacanza per gli italiani, ma l’aspetto del prezzo riveste un’importanza considerevole, soprattutto alla luce dell’aumento dei prezzi riscontrati da otto italiani su dieci e confermati dal 60% che ha constatato un aumento dei prezzi insolito rispetto agli anni precedenti. Questo aumento consistente ha spinto tre italiani su quattro a rivedere i propri piani, optando per vacanze più brevi. Le prospettive degli italiani riguardo alla situazione economica del paese nei prossimi mesi sono quindi in gran parte pessimistiche. La maggioranza prevede che la situazione economica rimarrà la stessa o peggiorerà leggermente. Inoltre, una percentuale significativa ritiene che il numero di persone disoccupate aumenterà a causa l’instabilità economica. Solo una minoranza ritiene probabile poter risparmiare denaro nei prossimi sei mesi. Ciò riflette una generale incertezza e cautela riguardo alla situazione economica. L’indice di fiducia dei consumatori (41,9%), che è diminuito rispetto ai mesi precedenti, conferma il trend negativo. È quanto emerge dall’indagine sulle preferenze e le tendenze dei consumatori italiani riguardo ai viaggi, lo “stato di salute” e l’indice di fiducia dei consumatori, realizzata dall’Istituto Piepoli per l’Unione per la Difesa dei Consumatori (Udicon).
Il 75% degli intervistati ha dichiarato di considerare importante il fattore del turismo sostenibile nella scelta della struttura dove soggiornare. In particolare, il 19% lo ritiene molto importante e il 56% abbastanza importante. Tra i fattori fondamentali nella prenotazione di una vacanza, la qualità dei servizi offerti risulta essere il criterio di scelta principale, con il 49% degli intervistati che lo ritiene fondamentale. Seguono prezzo conveniente (34%), quantità dei servizi offerti (12%) e recensioni (13%).
La maggioranza degli intervistati (72%) prevede di fare meno vacanze rispetto a qualche anno fa. Il 43% ha indicato vacanze brevi (fino a quattro giorni), mentre una percentuale non trascurabile (37%) ha dichiarato che questa estate non farà vacanze. Questo scenario riflette una visione piuttosto pessimistica e indica la volontà delle persone di risparmiare data l’attuale situazione economica.
Il passaparola tra amici e parenti rimane lo strumento principale nella scelta e nell’organizzazione delle vacanze per gli italiani (44%). Questo conferma l’importanza del consiglio diretto e della fiducia nell’esperienza di persone vicine. Il 40% preferisce utilizzare i portali Internet, il 23%, invece, resta tradizionalista e si affida ancora alle agenzie di viaggio e ai tour operator.
Il 66% degli intervistati consulta le recensioni nella scelta della struttura in cui svolgere la vacanza. Di questi, il 36% le consulta sempre, il 30% lo fa a volte e il restante 34% non le consulta affatto. È interessante notare che, nonostante la diffusa consultazione delle recensioni, la ricerca mette in guardia dall’approccio acritico verso di esse. Infatti, il 70% degli intervistati ha dichiarato di essere rimasto deluso in alcuni casi rispetto alle aspettative create dalle recensioni. Questo suggerisce la necessità di una valutazione più attenta e consapevole delle informazioni disponibili.
Le prospettive degli italiani riguardo alla situazione economica familiare e generale del paese nei prossimi mesi sono in gran parte pessimistiche e riflettono il trend negativo dei viaggi. La maggioranza degli intervistati (52%) ritiene che la situazione economica e finanziaria della propria famiglia rimarrà stabile nei prossimi sei mesi. Il 24% prevede un leggero peggioramento, mentre il 12% che la situazione economica migliorerà ma solo di poco. Rispetto alla situazione economica generale del paese, il 34% degli intervistati prevede che rimarrà la stessa nei prossimi sei mesi. Tuttavia, il 33% teme un leggero peggioramento, mentre il 10% prevede un peggioramento significativo.
Rispetto alle aspettative sulla disoccupazione, una percentuale significativa di intervistati ritiene che il numero di persone disoccupate aumenterà a causa dell’instabilità economica, che resta un fattore determinante. In particolare, un terzo degli intervistati (33%) prevede un aumento lieve nel numero di persone disoccupate nei prossimi sei mesi, mentre il 34% ritiene che rimarrà lo stesso. Solo una minoranza ritiene probabile poter risparmiare denaro nei prossimi sei mesi. Ciò riflette una generale incertezza e cautela riguardo allo stato di salute dell’economia. Il 43% degli intervistati ritiene poco probabile risparmiare denaro nei prossimi sei mesi, mentre il 23% lo ritiene del tutto improbabile. Anche la fiducia dei consumatori rimane moderata, con una visione piuttosto cauta sul futuro. Complessivamente, il 44% degli intervistati si sente “così così” sulla fiducia nel futuro, mentre il 26% si sente poco fiducioso. L’indice di fiducia dei consumatori, che è diminuito rispetto ai mesi precedenti, conferma questa visione negativa: rispetto ai mesi precedenti tiene ma registra ancora una lievissima flessione, raggiungendo il 41,9%, in calo rispetto al 42,6% di febbraio e al 42,2% di marzo. L’inflazione e la crisi fanno andare giù la fiducia degli italiani ma in modo piuttosto moderato.