Parliamo di prevenzione con il Prof Marcello Maggiolini Coordinatore del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
1) Iniziamo a parlare di cos’è il tumore al seno?
Il tumore alla mammella colpisce ovviamente maggiormente le donne e se non individuato nella fase iniziale è una malattia abbastanza grave, per questo è molto importante la prevenzione, per consentire una guarigione completa. Il tumore deriva da una crescita incontrollata di cellule maligne da parte della ghiandola mammaria le quali acquistano la capacità di staccarsi dal tessuto originario per attaccare quelli circostanti e purtroppo anche organi distanti, quelli che noi chiamiamo metastasi. È una neoplasia che ogni anno colpisce il 55% delle donne in Italia e questa forma di tumore rappresenta il 30% di quelli che colpiscono generalmente le donne.
2) Cosa è importante sapere per prevenire il tumore al seno e quali sono gli esami da eseguire?
È possibile ridurre il rischio di ammalarsi aderendo alle campagne di screening, assumendo stili di vita corretti come mantenere il peso nella norma, svolgere attività fisica anche se di modica entità, evitare il consumo di alcolici, assumere alimenti con pochi grassi e assumere molti vegetali come frutta e verdura, poiché quest’ultimi contengono fibre e hanno un contenuto calorico molto ridotto. Oggi la mammografia che viene proposta come screening nella fascia d’età oltre i 50 anni è senza dubbio il metodo più efficace per una diagnosi precoce, anche l’ecografia è molto utile soprattutto in presenza di sintomi o di noduli al seno. L’autopalpazione invece non ha gli stessi effetti preventivi dei primi due
3) Quali sono i sintomi di un tumore al seno?
Le forme iniziali di tumore al seno non provocano dolore, la presenza visibile o palpabile di noduli possono non indurre dolenzia e possono essere i segni di un tumore in fase iniziale o addirittura avanzato. La donna ha un ruolo attivo nella diagnosi precoce in quanto dovrebbe conoscere a fondo il proprio seno per segnalare al medico la presenza di eventuali anomalie come per esempio nella forma del capezzolo, perdite da uno o entrambi i capezzoli, il cambiamento nelle forme del seno, nella pelle come l’aspetto a buccia d’arancia localizzato, ed eventuali ingrossamenti dei linfonodi ascellari.
4) Come si può diagnosticare correttamente un tumore al seno?
Il tumore al seno viene diagnosticato prevalentemente con diversi esami quale la mammografia e l’ecografia, in alcuni casi per approfondire meglio la situazione si ricorre alla risonanza magnetica e ad un ago biopsia che può essere eseguito in un ambulatorio di senologia diagnostica. L’ago biopsia è molto importante perché consente di eseguire nei tessuti aspirati indagini molecolari che consentono di valutare le caratteristiche del tumore quali: le espressioni di proteine recettoriali ormonali e fattori che indicano la velocità di crescita delle cellule tumorali. È opportuno in base ai casi, per verificare l’eventuale espansione nell’organismo dal tumore, eseguire un approfondimento con una radiografia toracica, un eco addome, una topografia computerizzata, una scintigrafia ossea e la Pet.
5) Quali cure bisogna eseguire se viene diagnosticato un tumore al seno?
La scelta della terapia dipende da diversi elementi come le condizioni di salute del paziente le caratteristiche molecolari del tumore e la diffusione della malattia. In genere un tumore al seno viene rimosso chirurgicamente, quando è possibile si ricorre alla chirurgia conservativa, questa tecnica anche chiamata quadrantectomia, consiste nella asportazione del tessuto mammario che circoscrive la neoplasia. Talvolta è necessario asportare più di un quadrante del seno e in questo caso si parla di mastectomia parziale o totale, in base alla quantità di tessuto asportato durante l’intervento. SI ricorre Inoltre all’asportazione dei famosi linfonodi sentinella, che hanno reso l’oncologia Italiana un’eccellenza nel mondo grazie alla scoperta del professore Veronesi.
6) Quali consigli si sente di dare alle donne dal punto di vista della prevenzione attraverso uno stile di vita sano?
Il progresso della ricerca è tangibile perché ogni anno vengono introdotti nuovi farmaci sempre più efficaci con effetti collaterali ridotti. Però bisogna sottolineare che un’attenzione maggiore da parte delle pazienti è fondamentale, ovvero attuare una prevenzione attraverso uno stile di vita sano. Infatti si stima che circa il 33% dei Tumori potrebbe essere evitato se le persone assumessero questo stile di vita. È essenziale consumare cibi ad attività protettiva come frutta verdura e fibre, evitare il sovrappeso, fare un’attività fisica quotidiana anche se modica, evitare fumo e alcol per non esporre i nostri organi a composti cancerogeni
7) Quali misure di sensibilizzazione sono previste nell’ambito delle attività dell’Airc?
C’è un impegno importantissimo da parte dell’Airc che dura da 50 anni. Le attività comprendono la divulgazione dei risultati della ricerca oncologica, la sensibilizzazione sui temi della prevenzione, la promozione delle campagne della raccolta fondi come l’Azalea della ricerca e il nastro rosa, che è proprio del mese di ottobre. È molto conosciuta anche la nostra rivista Airc denominata” fondamentale “che è una delle più autorevoli pubblicazioni in campo oncologico, accuratezza scientifica e linguaggio divulgativo rendono la rivista un insostituibile veicolo di corretta informazione oncologica sia sui progressi della ricerca che sull’importanza della prevenzione che sulle novità in campo diagnostico e terapeutico.