Martina Donini, da poco eletta all’unanimità Presidente Nazionale dell’Unione per la Difesa dei Consumatori, una delle più importanti associazioni che da anni si batte per difendere e promuovere i diritti, individuali e collettivi, dei consumatori italiani.
Martina Donini, da poco eletta all’unanimità presidente nazionale dell’Unione per la Difesa dei Consumatori, una delle più importanti associazioni che da anni si batte per difendere e promuovere i diritti, individuali e collettivi, dei consumatori italiani.
Prima presidente a raccogliere l’eredità di Denis Nesci, fondatore di Udicon, e primo presidente donna. Cosa significa?
Siamo una delle associazioni dei consumatori più rappresentative d’Italia, per me è un onore ricoprire questo incarico. Non è l’inizio di una nuova stagione, ma il proseguimento e il consolidamento del lavoro avviato da Nesci che ha portato Udicon a contare quasi 100.000 iscritti in tutta Italia.
Quali saranno le priorità del suo mandato?
L’obiettivo dei prossimi 5 anni rimane lo stesso: tutelare e assistere i consumatori, promuovendo progetti e iniziative in ambito sociale. Ne abbiamo tanti all’attivo ma la novità di quest’anno è il primo progetto europeo dell’Udicon in collaborazione con il CNR. Per noi è un grande traguardo.
Caro bollette, costi dell’energia… Un periodo di profonda difficoltà per i consumatori. E’ superato?
La crisi non è completamente superata, l’aumento dei prezzi dell’energia continua a preoccupare. Abbiamo proposto e sostenuto diverse misure per aiutare le famiglie a far fronte alla crisi: sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, rateizzazione lunga delle bollette, ampliamento delle soglie d’accesso e degli importi dei bonus sociali, una riforma degli oneri generali di sistema. Inoltre, abbiamo sostenuto la creazione del Fondo di contrasto della dilagante povertà energetica, norme di sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili e la supertassazione degli extraprofitti. Uno dei risultati più significativi è stato l’accordo europeo sul tetto al prezzo del gas, a cui abbiamo contribuito attivamente portando avanti la battaglia per oltre un anno. Un primo passo, ma dobbiamo continuare a vigilare e promuovere misure a protezione degli interessi dei consumatori.
Il Governo ha appena accolto la pdl che eleva a rango costituzionale la tutela del consumatore. Cosa significa?
Abbiamo sostenuto fortemente questa proposta di legge. Finalmente abbiamo l’opportunità di adeguarci alla normativa di altri Paesi europei che hanno già la tutela del consumatore in Costituzione. I diritti dei consumatori sarebbero più difficili da ignorare o violare e la rappresentanza nel CNEL darebbe voce ai consumatori nei processi decisionali. Questo porterebbe a una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e delle aziende nei confronti delle preoccupazioni dei consumatori e a un miglioramento della qualità dei servizi e dei prodotti offerti.
Transizione digitale, cybersecurity e privacy nel Metaverso: quali azioni intendete portare avanti per garantire la sicurezza degli utenti?
I consumatori sono sempre più preoccupati per sicurezza online e privacy. Occorre sviluppare politiche chiare e trasparenti sulla raccolta, l’uso e la condivisione dei dati personali degli utenti. Non possiamo più permetterci un approccio lassista sulla crescita e lo sviluppo selvaggio del web, come avvenuto negli ultimi anni. È importante che ci sia un coordinamento a livello internazionale tra governi, aziende e organizzazioni della società civile per sviluppare norme e standard globali. Si tratta di questioni in continua evoluzione, ciò significa che dobbiamo rimanere aggiornati costantemente e collaborare con gli stakeholder per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili.
Altro tema caldo è quello della sostenibilità: le auto elettriche sono il futuro?
La transizione energetica deve essere fatta non solo per i consumatori, ma insieme a loro: dobbiamo coinvolgerli e supportarli nel cambiamento culturale e nelle nuove abitudini. L’auto elettrica è una soluzione per la riduzione delle emissioni, al pari del biocarburante. Occorre però valutare attentamente diversi fattori, come l’effettivo impatto sull’ambiente e sull’economia, l’accessibilità per tutti i consumatori e lo sviluppo dell’infrastruttura delle stazioni di ricarica.