La possibilità che in futuro venga commercializzata nei supermercati la carne coltivata, non è da escludere totalmente. Difatti, seppur al momento attuale le intenzioni del governo appaiono piuttosto contrarie, non è escluso un cambiamento di rotta.
Ma quali conseguenze avrebbe l’introduzione di questi prodotti in commercio? E soprattutto, cosa ne pensano i consumatori? Uno studio condotto da ricercatori del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’ Università degli studi di Parma ha analizzato la percezione dei consumatori in merito all’introduzione dei ‘’novel foods’’.
Dai primi dati ricavati emerge che la maggior parte delle reticenze e preoccupazioni da parte dei consumatori intervistati è relativa al tema della sicurezza di tali prodotti.
Inoltre, si teme l’impatto che l’introduzione di carne coltivata potrebbe avere sul settore zootecnico e sulla solidità delle aziende produttrici.
In tal senso, difatti, un ruolo decisivo lo ha il grado di informazione dei consumatori: più quest’ultimi sono a conoscenza di dati relativi ai novel foods, ed in particolare alla carne coltivata, più si sentono sicuri e fiduciosi nei confronti della novità proposta.
I consumatori inoltre, sembrerebbero particolarmente colpiti dalla sostenibilità che comporterebbe l’introduzione di carne coltivata; basti pensare che, secondo recenti stime, l’alternativa alla classica carne ridurrebbe nella misura del 98,8% le emissioni di gas ad effetto serra, del 99,7% l’uso del terreno e del 94% l’utilizzo di acqua rispetto alle attuali tecniche di allevamento.
In particolar modo, i consumatori europei, specialmente gli italiani, apprezzerebbero fortemente il maggior benessere e tutela degli animali destinati invece al macello.
Alla luce di questi interessanti dati, dunque, l’introduzione nel mercato di una carne sintetica o coltivata non sembrerebbe essere un’ipotesi troppo remota; sarà il tempo a dimostrarci se effettivamente l’idea di questi novel foods diventerà realtà.