La possibilità di accedere ad un’infinità di contenuti streaming ha , inevitabilmente, trasformato il mercato mondiale della musica. Tuttavia, fino ad ora tale rivoluzione digitale non era mai stata analizzata con attenzione. Di questo si è però occupata la Competition and Markets Authority, l’ente regolatore della concorrenza nel Regno Unito.
Difatti, sei mesi fa l’Autorità britannica aveva istituito un’ indagine conoscitiva relativa allo streaming, ed ha da poco pubblicato i risultati.
L’analisi condotta da CMA (Competition and Markets Authority) si è focalizzata sulle principali aree relative al mondo dell’industria discografica con lo scopo di valutare l’impatto sui consumatori e sulla concorrenza.
Tra i principali aspetti indagati nell’ambito di questa ricerca vi è sicuramente: l’impatto della digitalizzazione e dello streaming, i rapporti tra publisher e case discografiche, la supply e la value chain del mercato major e indie e molto altro.
Ebbene i dati raccolti da questo studio si sono rivelati davvero significativi; l’80% della musica registrata viene ora ascoltata grazie a servizi di streaming, i guadagni ottenuti mediante la musica ascoltata in streaming hanno raggiunto nel 2021 circa 1,1 miliardo di sterline. In totale, inoltre, nello scorso anno si sono registrati oltre 138 miliardi di stream musicali nel Regno Unito.
Pertanto, alla luce dei principali effetti legati alla massiva diffusione dei servizi streaming, è possibile affermare che questi ultimi portino sostanziali benefici non solo alla musica e a coloro che la producono ma anche agli stessi consumatori che fruiscono di tali piattaforme.
Infine, se si considera quanto è influente il mercato musicale britannico, si può facilmente considerare come il fenomeno dello streaming non si limiti solo alla realtà del Regno Unito ma a quella di tutto il mondo.