Il 14 settembre nella maggior parte delle regioni italiane stanno riaprendo i battenti le scuole, dopo mesi di didattica online. Regole differenti da seguire, maggiori protezioni individuali, mascherine tutto il giorno e banchi singoli, ma sono pronti tutti gli Istituti scolastici ad applicare queste nuove regole? Il Governo ha fornito tutti gli strumenti necessari per iniziare l’anno scolastico in totale sicurezza? Beh, questi gli interrogativi che si pongono la maggior parte delle famiglie, alcune delle quali timorose di far ritornare i propri figli a scuola. Un tema che ha diviso in due le famiglie italiane, chi preferiva far continuare la didattica online e chi, invece, sosteneva il rientro a scuola come una sorta di ritorno alla normalità. Le regioni del Sud inizieranno il nuovo anno scolastico il 24 settembre, perché non sono ancora dotate dei banchi mono posto e quindi non ancora pronte per riaprire in sicurezza. Ma il timore di una crescita di contagi e di un nuovo lockdown c’è e pure tanto. Grazie ad un sondaggio effettuato da Skuola.net che ha coinvolto migliaia di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado sono emersi dati preoccupanti: circa uno studente su cinque non è dotato di un dispositivo elettronico nel caso di ritorno alla didattica online e più ci avviciniamo verso il Sud Italia più i dati peggiorano. Abbiamo scritto al Ministro Azzolina più volte durante il lockdown per velocizzare le procedure per i fondi riguardanti la didattica online e le piattaforme utili all’e-learning ma evidentemente quanto stanziato non è stato sufficiente a coprire il fabbisogno di migliaia di famiglie. Questo è un tema che non può essere sottovalutato, in quanto non è detto che nei prossimi giorni tutti potranno rientrare a scuola in sicurezza. Sappiamo che ad oggi la vera urgenza è preparare gli Istituti scolastici all’inizio del nuovo anno in totale sicurezza, facendo arrivare il prima possibile i banchi mono posto e gli altri dispositivi di protezione, ma lo step successivo sarà proprio quello di dotare tutti di device elettronici. La didattica è un diritto di tutti i ragazzi, a prescindere dal loro ceto sociale e troviamo assurdo che dopo mesi e mesi di decreti ci sia ancora questa situazione. Ci auguriamo che l’apertura delle scuole fili liscia senza necessità di dover ricorrere, nuovamente, alla didattica a distanza perché, in quel caso migliaia di studenti potrebbero vedere leso il loro diritto allo studio. Intanto vorrei volgere un grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi che inizieranno il nuovo anno scolastico ricordandogli di tenere alta la guardia.
Denis Nesci